NB: questo articolo è stato scritto prima dell’approvazione dei Decreti attuativi.
Alcune informazioni pertanto sono superate: leggi l’ultimo articolo “La Corsa al Super Eco Bonus” per avere tutte le informazioni aggiornate.

Con il Decreto Legge n.34 del 19 Maggio 2020, ribattezzato “Decreto Rilancio”,  il governo, tra i vari argomenti, detta anche le misure di incentivazione per il rilancio del settore delle riqualificazioni energetiche di edifici e produzione di energia da fonte rinnovabile, valide fino al 31/12/2021.
All’art. 119 vengono descritte una serie di misure che riguardano principalmente i seguenti “bonus”:
1) SISMA BONUS
2) ECO BONUS
Per quanto riguarda l’ECO BONUS, ci sono diversi “paletti” importanti (prima casa, miglioramento 2 classi energetiche, etc.) che disciplinano l’accesso alle seguenti misure di incentivazione:
1) DETRAZIONE FISCALE del 110% dell’importo speso, da recuperare sul proprio reddito IRPEF (busta paga, per semplificare) in 5 anni
2) SCONTO IN FATTURA (o cessione del credito) diretto del 100% verso l’azienda che realizza i lavori, o verso altri istituti finanziari


LA DETRAZIONE FISCALE 110%

Questa nuova misura di incentivazione risulta molto vantaggiosa per chi ha una visione di business più ampia e lungimirante sui propri risparmi: ad esempio, se ho una casa con prestazioni energetiche scadenti (ipotizziamo in classe G) ed ho dei risparmi sul conto corrente (ipotizziamo 30.000 Euro), se non sfrutto la Detrazione fiscale 110%, tra 5 anni avrò ancora una casa in Classe G e 30.000 Euro sul conto corrente (ed avrò versato 30.000 Euro di IRPEF).
Se invece riqualifico la mia abitazione, fra 5 anni avrò una casa molto più efficiente (ipotizziamo in classe C anche se per accedere alla detrazione basterebbe anche una classe E) e 33.000 Euro sul conto corrente.
Praticamente, ho i seguenti 5 principali vantaggi:
1) 3.000 Euro in più sul conto corrente, cosa impossibile da realizzare solo lasciando i soldi sul conto corrente;
2) una forte riduzione dei costi di gestione dell’abitazione (passando da classe G a classe C, ad esempio, si possono dimezzare i consumi)
3) maggiore comfort abitativo grazie alla coibentazione dell’involucro ed agli altri interventi possibili
4) una casa di maggiore valore, essendo energeticamente più performante e confortevole
5) un breve tempo di rientro dell’investimento (sommando detrazione e risparmio in bolletta) generalmente inferiore ai 3 anni.
Si tratta quindi di un vero e proprio investimento a basso rischio e alto rendimento (oltre al 10% in 5 anni, c’è tutto il risparmio conseguibile con l’abbattimento dei costi energetici);
Quali sono i casi in cui puoi perdere la detrazione fiscale (ovvero l’unico rischio attribuibile a questo investimento):
1) Se sei un lavoratore dipendente, solo se perdi il lavoro e resti disoccupato per i prossimi 5 anni !
2) Se sei un professionista, solo se hai un calo di fatturato costante nei prossimi 5 anni !
3) Se sei un pensionato, se smetti di ricevere la pensione…………
Sostanzialmente, è un investimento che come livelli di rischio (bassi) e di rendimento (alti), ad oggi non ha rivali sul mercato.
E ritorniamo quindi al titolo dell’articolo: bolletta “sottozero”.
Installando un impianto fotovoltaico + accumulo con la migliore tecnologia, aggiungendo ancora il 10% di “guadagno” sulla cifra spesa (110% appunto di detrazione) e la valorizzazione dell’energia immessa in rete (su questo aspetto attendiamo chiarimenti perchè è vietata la convenzione di SSP con il GSE), realmente si azzera la bolletta e volendo, avanzano ancora soldi.
Il titolo è ovviamente una “provocazione”, in risposta ai tanti titoloni che abbiamo letto in questi anni dove alcuni concorrenti sponsorizzavano “BOLLETTA ZERO” con le detrazione 50%: ebbene, se prima era “Bolletta zero”, oggi con il 110% di detrazione sarà “BOLLETTA SOTTO ZERO !“.
Le casistiche per rientrare nella detrazione fiscale 110% sono le seguenti:
1) Condominio: l’intervento deve essere realizzato da tutto il condominio. Non può essere ottenuta la detrazione 110% da un singolo proprietario che fa interventi sul suo appartamento (in questo caso valgono ancora le detrazioni classiche: bonus casa 50% ed eco bonus 65% a seconda dei casi); vengono trattati come “condomini” anche le villette bi-familiari, quadri-familiarti, etc. in quanto i commi 1, 9 e 10 concedono l’accesso indipendente al superbonus solo agli edifici “Unifamiliari”, tutto il resto viene trattato come “condominio” e quindi gli interventi devono essere realizzati da tutte le unità immobiliari presenti.
2) Prima Casa: per le prime case “singole” (ville, villette, case indipendenti, etc.) la detrazione 110% è applicabile.
3) Seconda Casa: in questo caso la detrazione 110% è ottenibile solo se si tratta di un appartamento in condominio (semplificando, il legislatore ha voluto evitare che l’agevolazione fosse estesa alle seconde case come ville al mare, ville in montagna, etc.)
Per ciascuna casistica, bisogna realizzare lavori per ottenere un miglioramento del sistema involucro-impianti di almeno 2 Classi energetiche. 
Per gli IMPIANTI FOTOVOLTAICI (anche con accumulo e colonnina di ricarica auto elettriche), il decreto prevede due possibilità:
1) Impianti fotovoltaici realizzati in abbinamento ad interventi di riqualificazione energetica: limite di 2.400 Euro/kWp
2) Impianti fotovoltaici realizzati in abbinamento ad interventi di ristrutturazione: limite di 1.600 Euro/kWp
3) Impianti fotovoltaici realizzati su nuove costruzioni: questa è una novità assoluta ed è in attesa di chiarimenti; sembrerebbe che se si realizza una nuova abitazione almeno in classe A2, si possa ottenere il bonus 110% con il limite di 1.600 Euro/kWp. Siamo in attesa di chiarimenti che dovrebbero arrivare durante l’iter di conversione in legge del Decreto (60gg dal 19/05/2020).
Ulteriore limitazione è stata imposta agli impianti incentivati con il Conto Energia: non potranno accedere al Super Bonus (comma 7).

L’occasione che è stata data con questo decreto è veramente unica: infatti scade il 31/12/2021 e sarà difficile prorogarla: la nostra esperienza nel campo delle riqualificazioni energetiche ci consente di non improvvisarci in questo anno e mezzo a disposizione e di proporre ai clienti il nostro metodo “classico” utilizzato dal 2014 ad oggi: avviare con noi uno studio termotecnico della propria abitazione (DIAGNOSI ENERGETICA) , per capire quali interventi realizzare per rientrare nel Decreto (salto di 2 classi energetiche) e per massimizzare l’investimento di riqualificazione energetica, nell’attesa di partire con i lavori dal 01/07/2020 e di completarli entro il 31/12/2021 (il costo della Diagnosi Energetica potrà successivamente essere inglobato nei costi di progettazione ed essere portato in detrazione fiscale, laddove i lavori saranno eseguiti con iS Energy). 
Nonostante manchi la nuova guida dell’Agenzia delle Entrate che andrà a disciplinare bene ogni dettaglio, le detrazioni al 110% sono operative dal 01/07/2020, a differenza della cessione/sconto che presenta maggiori difficoltà burocratiche, come cerchiamo di spiegare nel paragrafo seguente.
Abbiamo elaborato diversi piani di finanziamento in base alla capacità Irpef di detrazione e per tutti la rata del finanziamento è interamente pagata già solo con la detrazione fiscale. Aggiungendo il risparmio dei costi di gestione casa (energia elettrica, gas, etc.) il rientro dell’investimento è meno di 3 anni.

 

LA CESSIONE DEL CREDITO e LO SCONTO IN FATTURA

Chi segue il settore delle riqualificazioni energetiche, sa che nel 2019 c’è già stata una sperimentazione sullo sconto in fattura (art. 10 del Decreto Crescita), ma ha avuto un iter molto travagliato ed alla fine si è concluso con una bocciatura parziale al 31/12/2019.
L’esperimento ha infatti distorto il mercato a favore delle grandi “multi utility” (grandi aziende con grande capienza fiscale) ed ha penalizzato le PMI (piccole e medie imprese).
Per questo, l’AGCM (Autorità Garanzia Concorrenza Mercato) ha bocciato questo articolo del Decreto Crescita, e si sono unite alla protesta anche tante associazioni di categoria come ConfArtigianato (leggi qui), Italia Solare, etc. 
A distanza di 5 mesi dalla fine dello sconto in fattura per interventi come il fotovoltaico, il governo ripropone una nuova modalità “potenziata” dello stesso strumento: si passa dal 50% al 100% di sconto in fattura !
Inoltre, il credito potrà essere ceduto anche agli istituti finanziari, consentendo, teoricamente anche alle PMI di utilizzare questo strumento.
Il Decreto Rilancio, all’art. 121 tratta l’argomento cessione e sconto in fattura e da una lettura attenta, ne conseguono i seguenti punti critici:
1) Milioni di clienti: la platea di clienti ai quali sarà applicabile lo sconto in fattura e la cessione del credito è realmente “sconfinata”. Parliamo di milioni (si avete letto bene, milioni) di clienti da accontentare in meno di un anno e mezzo (nella migliore delle ipotesi). In Italia i proprietari di prima casa sono 19,5 milioni: eliminando le costruzioni recenti in classe A4 (perchè una classe A3 può ancora potenzialmente accedere al sistema di sconto in fattura) ed eliminando magari ancora qualche milione di italiani che non si è informato o che non ha voglia di fare nulla (gratis, si intende…….) avremo sempre e comunque una platea di diversi milioni di clienti (ai quali dovrebbero aggiungersi anche i proprietari di seconda cosa in condominio); per milioni di clienti, serviranno decine di milioni di pannelli fotovoltaici, milioni di pompe di calore, milioni di accumuli, etc. dove si reperiranno tutte queste risorse ? Per fare un esempio pratico, nel 2018 in Italia sono stati realizzati 800.000 impianti (fonte GSE): impianti residenziali, industriali, commerciali. Il Decreto Rilancio vuole farci credere che possiamo incrementare di 10 volte questo numero, nel solo settore residenziale (restano poi ancora gli altri settori da accontentare). E’ una impostazione completamente avulsa dalla realtà (per giunta in un periodo post-pandemia con molte fabbriche ancora con la produzione ferma o parzialmente attiva);
2) Tempi stretti: il Decreto Legge pubblicato in Gazzetta Ufficiale martedì 19/05/2020 dovrà essere convertito in legge dal Parlamento entro 60 giorni (evitando così che decada, come prevede la Costituzione). L’articolo 119 comma 13 prevede che il Ministero dello Sviluppo Economico, entro 30 giorni dall’entrate in vigore della legge, stabilisca le modalità attuative per la trasmissione delle asseverazioni all’ENEA. A sua volta, l’ENEA dovrà recepire queste modalità e renderle operative sul suo portale. In aggiunta L’Agenzia delle Entrate, ha 30 giorni di tempo per pubblicare le sue linee guida sulla gestione delle procedure di richiesta dello sconto/credito d’imposta. A questo punto l’Agenzia delle Entrate dovrà adeguare il suo portale ed istruire il suo personale (stesso discorso per il portale ENEA). Dovranno “attrezzarsi” anche i CAF (o i commercialisti abilitati) che dovranno rilasciare il “visto di conformità” come previsto dal comma 11 dell’art. 119 e gestire una mole di lavoro senza precedenti. In ultimo, dovranno adeguarsi (portale e personale) le banche, stabilendo le procedure per accogliere le richieste di cessione credito, di prestito alle imprese per iniziare il lavori, etc. Data la precedente esperienza del 2019, noi riteniamo che tutto questo meccanismo non diventerà operativo prima di fine anno;
3) Selezione dei clienti: dai 2 punti precedenti, consegue che le aziende del settore saranno costrette a fare una cernita tra le migliaia di richieste di interventi in cessione che riceveranno nei prossimi mesi e realizzare le opere GRATIS solo ad una parte di queste; una parte decisamente ristretta, compatibilmente con la capacità di gestire la mole di lavoro di una seria riqualificazione energetica: dalla progettazione all’installazione, dalla programmazione al collaudo. Infatti, aziende strutturate per fare 100 interventi all’anno, non riusciranno a farne 10.000 solo perché il Decreto Rilancio ha stabilito che fino al 31/12/2021 si fanno riqualificazioni gratis; si creeranno delle vere e proprie “liste d’attesa” dove sarà data priorità a chi ha già la situazione chiara ed i preventivi pronti: nel nostro caso, daremo priorità ai clienti per i quali abbiamo elaborato la diagnosi energetica. Chi ha già la diagnosi, infatti, con i preventivi abbinati, avrà a sua volta maggiori possibilità di ottenere il “visto di conformità” dal CAF, gli APE (pre e post), le asseverazioni, ed il resto degli aggravi burocratici sul portale ADE ed ENEA;
4) Rischio truffe:dai 3 punti sopra descritti, conseguirà un elevato rischio di truffe. Innanzitutto truffe verso i cittadini, perché per realizzare il maggior numero di commesse in un così ristretto arco di tempo, ci saranno aziende senza scrupoli che installeranno qualsiasi macchina trovino sul mercato con livelli di manodopera scarsi o addirittura dannosi e fuori norma, pur di realizzare i lavori in tempo utile. Non c’è da escludere che avvenga lo stesso dannoso fenomeno che dal 2007 al 2013, portò alla nascita di migliaia di aziende improvvisate per installare fotovoltaico durante il periodo degli incentivi del Conto Energia; aziende che sono letteralmente sparite nel 2013 alla fine degli incentivi, lasciando migliaia di proprietari di impianti senza assistenza e spesso con ingenti danni da pagare.
In secondo luogo, truffe ai danni dello Stato, perché si faranno carte false per ottenere i soldi dalle Banche e, nonostante le sanzioni ed i controlli a campione, il rischio truffe resta elevatissimo (rischio che potrà ricadere anche in capo al committente, se viene dimostrata la “responsabilità in solido”, come descritto al comma 6 dell’art. 121 del Decreto);
5) Rischio danni: dai 4 punti precedenti, consegue un potenziale rischio che il cliente possa riportare dei danni al fabbricato a causa di installazioni approssimative e senza rispetto della regola d’arte. Per esempio, danni alla copertura a causa dei fori che le ditte inesperte (o in malafede) realizzano su tegole, coppi, guaine bituminose, etc. per installare le strutture di supporto dell’impianto fotovoltaico, preferendo una rapida ed economica soluzione ad una soluzione più seria ma più lunga da realizzare. Il cliente avrà così danni da infiltrazioni che dovrà riparare a sue spese, facendo smontare l’impianto fotovoltaico per riparare la copertura. Altro esempio, l’installazione di una pompa di calore in sostituzione della caldaia esistente: se la pompa di calore non viene scelta con un giusto percorso di progettazione, il rischio è che non riesca a scaldare la casa, oppure che assorba troppa elettricità e costringa l’utente a contratti di fornitura trifase. In questo caso, una volta eliminata la vecchia caldaia, al cliente non resta altro che tenersi la pompa di calore e chiamare una ditta seria che provi a risolvere i problemi. Tanti altri esempi sono possibili, come cappotti mal realizzati che dopo qualche anno si staccano dalla parete, infissi scadenti e installati male che fanno entrare aria fredda e generano discomfort e muffe, etc.;
6) Rischio sorprese: abbiamo notato che incredibilmente, nei primi giorni dalla pubblicazione della bozza del Decreto Rilancio, ci sono ditte che propongono già la cessione del credito e lo sconto in fattura; è una proposta commerciale a nostro avviso molto rischiosa per le 5 motivazioni sopra esposte; il rischio è che queste ditte inseriscano delle clausole contrattuali, grazie alle quali l’ignaro cliente dovrà pagare di tasca propria l’intervento se non riesce a produrre il certificato di cessione del credito secondo i tempi stabiliti dal contratto. Per esempio, se firmo 50.000 Euro di lavori con sconto immediato del 100%, debbo però procurarmi il visto di conformità dal CAF ed il certificato dall’Agenzia dell’Entrate entro 3 mesi dalla fine dell’installazione, pena il pagamento integrale dei lavori. Data l’incertezza sui tempi di operatività dell’Agenzia delle Entrate, il rischio di incappare in “sorprese” del genere è molto elevato;
7) Rischio “occasione persa”: si tratta dell’applicazione perfetta del proverbio “chi troppo vuole, nulla stringe“; attendere che la cessione/sconto diventi operativa e poi attendere che qualche azienda riesca a realizzare il lavori in tempo utile, potrebbe far perdere un’occasione preziosa a chi invece ha la capacità IRPEF di sfruttare la detrazione diretta 110% sulle proprie tasse. Chi non ha capienza fiscale, non ha altra scelta che sperare nella cessione/sconto, ma chi ha IRPEF da sfruttare, è giusto che valuti bene cosa fare.

A questi 7 punti, ne aggiungiamo altri 3 che sembrano meno importanti, ma che in realtà sono aspetti fondamentali di etica e sostenibilità:
1) Disuguaglianza sociale: lo sconto in fattura potrà essere richiesto da chiunque, indipendentemente dal reddito. Questo meccanismo genera una profonda disparità sociale perchè attribuisce le stesse possibilità di ottenere una riqualificazione energetica gratis sia al ricchissimo che al poverissimo. Facciamo un esempio: un proprietario di una villa da 500 m2 su 4 piani ha la possibilità di riqualificarla sfruttando le detrazioni fiscali al 110%, avendo un capitale da investire ed un totale IRPEF annuo molto elevato da recuperare, ma decide di sfruttare comunque lo sconto in fattura e farsi rifare tutti i lavori gratis; un proprietario di una piccola villetta unifamiliare degli anni 70 che ha veramente bisogno di riqualificazione ma che non ha né il capitale disponibile, né il reddito Irpef da recuperare, decide di sfruttare lo sconto in fattura; in questo modo il ricco proprietario della villa grande andrà ad occupare tutti i massimali disponibili e quindi sarà più appetibile dalle ditte che lavorano nel settore, mentre il proprietario della villetta avrà più difficoltà e meno probabilità di riuscire a realizzare i lavori in tempo utile (31/12/2021). Un sistema socialmente ingiusto di accesso ad un meccanismo di incentivazione;
2) Aumento speculativo di prezzi: l’enorme richiesta di materiali e forza lavoro che si comprimerà nel prossimo anno grazie allo slogan “riqualifica la tua casa gratis” che sta imperversando da settimane sul web, porterà ad un possibile aumento dei prezzi, a causa della incapacità del nostro sistema di aziende specializzate sulla riqualificazione energetica, di soddisfare una tale mole di lavoro. Questo genererà distorsioni del mercato a sfavore di coloro che opteranno per la detrazione fiscale del 110%, oltre che danni alle casse dello Stato (ricordiamoci sempre che i soldi spesi nelle riqualificazioni sono soldi che lo Stato perde come introiti tasse);
3) Assistenzialismo diffuso: infine, vorremmo che tutti ci interrogassimo sul messaggio che stiamo lanciando agli italiani che possiamo riassumere come segue: “caro italiano, se anche hai il capitale e l’Irpef per effettuare i lavori di riqualificazione energetica, sfrutta pure lo Sconto in fattura e fatti fare i lavori gratis dallo Stato. Il tuo capitale poi lo userai per altre spese dove non è prevista la detrazione, magari per un’auto di lusso o altro”. Non si alimenta forse in questo modo una mentalità assistenzialista ? Era proprio il caso di propagandare lo sconto in fattura per tutti ?

Non vogliamo che però si confonda la nostra valutazione critica, come una chiusura a prescindere verso lo sconto in fattura e la cessione del credito: la nostra valutazione vuole solo riportare alla realtà tutti quei milioni di italiani che in questi giorni stanno cercando di capire come muoversi per ottenere questo vantaggio e possono essere vittima di truffe da parte di aziende che alimentano false speranze in tempi stretti.
Stiamo assistendo in queste settimane dopo la pubblicazione del Decreto Rilancio, ad un “corsa agli accaparramenti” di clienti da parte di molte (troppe) aziende: questo articolo vuole mettere in guardia la “moltitudine” di italiani che si sta informando in questi giorni. 
Ricordiamo che iS Energy valuterà la possibilità di attivare i meccanismi di cessione del credito e sconto in fattura, non appena saranno completate le seguenti fasi:
1) Conversione in legge del Decreto Rilancio: 60 giorni di tempo dal 19/05/2020
2) Emanazione decreto attuativo da parte del MISE: 30 giorni di tempo dalla conversione in legge di cui al punto precedente
3) Linee guida dell’Enea: tempo non specificato, a partire dalla pubblicazione del decreto attuativo di cui al punto precedente
4) Linee guida dell’Agenzia delle Entrate: 30 giorni dalla pubblicazione del Decreto Rilancio (anche se è più verosimile che l’ADE attenda la conversione in legge)
5) Procedure bancarie per l’erogazione della liquidità e l’acquisizione del credito d’imposta: tempo indefinito
6) Adeguamento portali ADE ed ENEA per ricevere la nuova documentazione
7) Adeguamento e formazione personale CAF e Commercialisti per sostenere una mole di lavoro senza precedenti
8) Criteri Ambientali Minimi (CAM), il Ministero dell’Ambiente deve pubblicare le linee guida per la corretta definizione dei CAM (il 05/05/2020 l’ANACI (Agenzia Nazionale Anti Corruzione) ha ordinato la sospensione dell’applicazione dei CAM, in attesa delle suddette linee guida)

Nell’attesa che i 7 punti sopra esposti vengano tutti soddisfatti (a nostro avviso non prima di fine anno), iS Energy propone al cliente di non affrettarsi a firmare contratti con aziende generiche, ma di avviare con aziende specializzate uno studio termotecnico della propria abitazione (DIAGNOSI ENERGETICA) , per capire quali interventi realizzare per rientrare nel Decreto e per massimizzare l’investimento di riqualificazione energetica, nell’attesa di partire con i lavori dal 01/07/2020 e di completarli entro il 31/12/2021 (il costo della Diagnosi Energetica potrà successivamente essere inglobato nei costi di progettazione ed essere portato in detrazione fiscale, laddove i lavori saranno eseguiti con iS Energy)

Stiamo dando priorità alle tantissime richieste di Diagnosi Energetica per lavori in Detrazione 110% che ci arrivano quotidianamente, pertanto invitiamo chi è invece interessato solo alla cessione/sconto in fattura, di ricontattarci quando si avranno maggiori informazioni (indicativamente, per le ragioni sopra elencate, non prima di fine anno).


LA DIAGNOSI ENERGETICA

Come accennato precedentemente, il Decreto Rilancio fissa dei paletti per poter accedere al SuperBonus 110% o alla Cessione/Sconto in fattura: uno di questi paletti è riuscire ad incrementare l’efficienza energetica della propria abitazione almeno con un miglioramento di 2 classi energetiche.
La nostra esperienza nel campo delle riqualificazioni energetiche ci consente di non improvvisarci in questo anno e mezzo a disposizione e di proporre ai clienti la nostra proposta “classica” dal 2014 ad oggi: avviare con noi uno studio termotecnico della propria abitazione (DIAGNOSI ENERGETICA) , per capire quali interventi realizzare per rientrare nel Decreto, nell’attesa di partire con i lavori dal 01/07/2020 e di completarli entro il 31/12/2021</> (il costo della Diagnosi Energetica potrà successivamente essere inglobato nei costi di progettazione ed essere portato in detrazione fiscale, laddove i lavori saranno eseguiti con iS Energy).

Riassumendo, per il cliente interessato a lavorare con iS Energy:
• se il suo interesse è verso la DETRAZIONE 110%, ci contatti per ottenere l’offerta per la Diagnosi Energetica, che è il primo passo per poter valutare l’accesso al Super Bonus e soprattutto per una corretta e proficua riqualificazione energetica;
• se il suo interesse è invece per la CESSIONE DEL CREDITO, in attesa delle linee guida dell’Agenzia delle Entrate, abbiamo sviluppato un percorso finanziario che permette al cliente di effettuare i lavori a partire del 01/07/2020 e per questo la invitiamo a contattare telefonicamente il nostro referente Vito Restuccia al 328.0093069;
• se invece il suo interesse è esclusivamente per lo SCONTO IN FATTURA, la informiamo che in questa fase dove non è ancora applicabile questo meccanismo di incentivazione, la iS Energy non effettua preventivi;
• se le interessa un preventivo per uno dei nostri prodotti  utilizzando le detrazioni classiche (50% oppure 65%), la invitiamo a contattarci telefonicamente per ottenerlo nel più breve tempo possibile.

 

Contattaci per maggiori info.

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ing. Simone Scotto di Carlo

Direzione Tecnica IS ENERGY Srl

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DIAGNOSI ENERGETICA