Fotovoltaico e Scambio sul Posto

Per la serie: “Fotovoltaico e falsi miti”, presentiamo: “Non fare il fotovoltaico perché tanto lo scambio sul posto lo pagano quattro soldi e quindi non conviene !
Quante volte abbiamo sentito ripetere questa ridicola bugia ?
A tal proposito, pubblichiamo una delle tante mail che il GSE sta inviando in questi giorni (Giugno 2019) ai nostri clienti, dove viene spiegato chiaramente (riassumendo) come è calcolato il contributo economico per valorizzare l’energia immessa in rete.
E’ importante sottolineare questo termine: “VALORIZZAZIONE” dell’energia immessa in rete. Non si tratta infatti di una vendita, ma di una valorizzazione per rimborso bolletta. In quanto tale, il contributo che il GSE eroga a tutti i firmatari della convenzione di Scambio sul Posto (SSP), risulta esentasse (mentre la procedura di vendita energia deve essere tassata).
L’esempio che riportiamo è per un impianto da 5,89 kWp con un autoconsumo medio annuo del 35% circa (valore classico): totalizza un conguaglio 2018 di 452 Euro (valore netto, non tassabile in qualità di rimborso bolletta), oltre all’acconto 2018 di circa 50 Euro, per un totale di oltre 500 Euro/anno di rimborso bolletta.
I “quattro soldi” quindi valgono 500 Euro/anno per un impianto domestico da 5,89 kWp, che mediato sull’energia immessa in rete valgono circa 0,12 E/kWh.
I “sapientoni” da forum, dicono ancora che la tariffa di scambio sul posto si aggira intorno ai 0,04 E/kWh.
I concetti fondamentali da memorizzare quindi sono:
1) Aumentare la % di AUTOCONSUMO diurno (ad esempio facendo lavorare gli elettrodomestici durante il giorno: lavatrice, lavastoviglie, etc.)
2) Valorizzare l’energia immessa in rete con la convenzione di SCAMBIO SUL POSTO
NON FIDATEVI dei sapientoni da tastiera: chiedete ai professionisti.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ing. Simone Scotto di Carlo

Direzione Tecnica IS ENERGY Srl