Umidità e muffe nelle abitazioni
L’aria inquinata in casa è divenuta un vero problema di salute reale, per questo è stata coniata una nuova sigla “Sick building syndrome (Sbs)” per indicare alcuni disturbi tipici da inquinamento indoor:
1)irritazioni agli occhi,
2) mal di testa, nausea,
3) torpore, sonnolenza,
tutte patologie che si manifestano all’interno dei luoghi chiusi e spariscono appena si esce all’aperto. L’inquinamento “in door”, in aggiunta ai suddetti problemi, ci costringe ad affrontare anche fastidiosi e dannosi fenomeni di formazione di muffe sulle pareti o i soffitti delle nostre abitazioni. A cosa sono dovuti?
La muffa è composta da microrganismi viventi come batteri e spore, che proliferano sulla parete se trovano una superficie che si mantiene spesso umida.
L’umidità sulle pareti può essere dovuta ad infiltrazioni (ad esempio su pareti contro-terra) oppure nella maggior parte dei casi alla presenza di vapore acqueo nell’aria prodotto da: respirazione delle persone, docce, cottura dei cibi, asciugatura della biancheria in casa, etc.
Il vapore acqueo (umidità) quindi satura l’aria nell’abitazione e “cerca” punti dove condensare: quali sono questi punti?
Le superficie “fredde” dell’appartamento “attirano” il vapore acqueo e lo fanno condensare: ecco che compare l’umidità e di conseguenza la muffa. In abitazioni scarsamente coibentate (Classe energetica da G fino ad E), le superfici più fredde sono quasi sempre i vetri degli infissi: infatti d’inverno “gocciolano” letteralmente!
Con la sostituzione degli infissi, i nuovi vetri basso-emissivi rappresentano una superficie troppo calda che impedisce al vapore acqueo di condensare; l’umidità nell’aria quindi “cercherà” nuove superfici fredde per condensare: i ponti termici (travi, pilastri, etc.).
Se poi si decide di incrementare efficienza energetica dell’abitazione (Classe energetica da D fino ad A) coibentando anche le pareti (insufflaggio di lane nelle intercapedini, cappotti termici esterni, etc.), si ha la condizione assurda di avere un’abitazione capace di “trattenere” bene il calore, con la necessità di aprire le finestre per smaltire l’umidità in eccesso! Tanta fatica per non “sprecare” calore e poi lo si deve “buttare via” aprendo le finestre.
Una soluzione rapida e vantaggiosa per risolvere il problema è rappresentata dai nuovi sistemi di ventilazione meccanica controllata – localizzata (VMC-L): sistemi capaci di rinnovare l’aria nel singolo ambiente recuperandone il calore.
Si tratta di “aeratori” (come quelli installati nei bagni) dotati di uno scambiatore termico (tipicamente ceramico) che si riscalda mentre aspira l’aria dall’abitazione (aspirando aria calda e umida) e la espelle all’esterno. Dopo un breve periodo (generalmente un minuto) l’aspiratore inverte il flusso ed inizia ad aspirare l’aria dall’esterno (quindi fredda e asciutta) e ad immetterla nell’abitazione facendole però attraversare lo scambiatore ceramico caldo, quindi riscaldandola prima di immetterla in casa. In questo modo, i migliori VMC-L riescono a recuperare gratuitamente fino al 90% dell’energia termica.
Altri sistemi VMC-L sono dati di scambiatori a flussi paralleli che consentono un flusso continuo di aria, senza attendere l’inversione come gli scambiatori ceramici. I sistemi di ventilazione localizzata (VMC-L) sono semplici da installare e molto economici se confrontati con i sistemi centralizzati (VMC-C), consentono un ricambio dell’aria nell’abitazione che garantisce salubrità agli ambienti e riduzione dell’umidità per scongiurare la formazione di muffe.
Ovviamente è da valutare sempre correttamente la temperatura superficiale delle pareti più fredde (tipicamente quelle esposte a Nord) perché potrebbero risultare troppo fredde per essere “asciugate” da un sistema di ventilazione meccanica controllata. In questi casi, bisogna intervenire anche con una buona coibentazione (insufflaggio, cappotto termico interno o esterno, etc.).
La nostra decennale esperienza nei sistemi di ventilazione meccanica controllata, ci ha permesso di selezionare i prodotti migliori e di scegliere quelli più adatti alle esigenze di installazione in ambito domestico residenziale, come le seguenti VMC-L.
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