“TUTTO GRATIS” ma ……….. conviene davvero ?

Da Giugno 2020 è in atto una massiccia campagna mediatica a favore del nuovo SUPER BONUS 110% voluto dal governo Conte 2: sui social, sul web, in TV, mezzo mail, telefonicamente ed addirittura con il porta a porta.
Una campagna di acquisizione clienti tra le più facili della storia, diciamo da quando hanno inventato il baratto ad oggi: TUTTO GRATIS e via !
Grazie a questa trovata governativa, dove addirittura riesci a guadagnare (+ 10% di quanto speso) oltre ad avere tutto gratis (se ad esempio recuperi la detrazione sulle tue tasse), e soprattutto a causa del ridottissimo orizzonte temporale dato a questo poderoso strumento di incentivazione, le società come la nostra che lavorano da anni nel settore delle riqualificazioni energetiche, sono state letteralmente prese d’assalto dai clienti.
Il mercato è come impazzito ed è iniziata una rapida escalation di conseguenze negative prevedibili: nella nostra intervista a Green Planner di Giugno 2020, avevamo previsto gran parte di queste conseguenze (clicca qui per vedere l’intervista).
Senza dilungarci sui problemi ormai noti di accesso al SuperEcoBonus 110% (trovate ampia sintesi nei nostri precedenti articoli sul Blog), oggi vogliamo invece descrivere alcune problematiche legate all’applicazione del SuperBonus e soprattutto del meccanismo di sconto in fattura.
Per dare maggiore forza alle nostre parole, abbiamo scelto di procedere con 4 foto emblematiche per descrivere i 4 problemi principali (COIBENTAZIONE, GENERATORE CALORE, FOTOVOLAICO, SISTEMA DI EMISSIONE):

Problemi di posa su cappotti e sistemi di coibentazione

In foto un cappotto posato senza rispettare le prescrizioni di posa certificata stabilite dal consorzio CORTEXA: non entriamo nel merito tecnico del problema, perchè non è un articolo di approfondimento sul sistema cappotto, ma basta guardare la foto per capire che c’è stato un grave errore di posa. La iS ENERGY Srl opera nel settore delle riqualificazioni energetiche di edifici dal 2014 ed era una delle poche società in grado di progettare internamente gli interventi sia sull’involucro, sia sugli impianti per poi realizzarli con manodopera specializzata e prodotti di alta qualità. Abbiamo usato il verbo al passato (“era una delle poche società“) perchè da Giugno 2020 c’è stata un’esplosione di compentenze…………si sono lanciati in tantissimi nel settore dove c’è evidentemente da “fare soldi” con un super incentivo senza precedenti. Purtroppo però, le competenze e l’esperienza non si acquisiscono per decreto legge o in base alle occasioni del mercato, ma sul campo e con studio e sacrificio. Fino all’anno scorso, riuscire a realizzare un cappotto era una cosa complessa perchè costosa ed invasiva (ponteggi, spostamento soglie davanzali, rifacimento serramenti, smontaggio e rimontaggio di grondaie, tende, cavi Enel, Telecom, etc) ed erano pochi i clienti che accettavano questa soluzione; magicamente dopo l’introduzione del Superbonus 110, grazie al “tutto gratis” ed allo “sconto in fattura” masse di clienti arrembanti vogliono fare il cappotto! Ma non si diventa esperti cappottisti dalla mattina alla sera…… quindi ?
Quindi, basta guardare la foto.
Cosa accadrà allora nei prossimi anni ? Accadrà che ci saranno casi  dove il cappotto si staccherà dalla facciata o dal soffitto, parzialmente o integralmente. Ci saranno casi di infiltrazioni di acqua dal tetto coibentato male, casi di fessurazione di intonaci realizzati male su cappotti posati male, casi di muffe diffuse in casa per la mancata valutazione delle conseguenze del cappotto in base ai materiali scelti.
Insomma, chi ci avrà realmente guadagnato in questi casi ? Passati 2 anni canonici di garanzia, il committente che ha ottenuto “tutto gratis”, dovrà spendere cifre importanti per ripristinare o rifare addirittura (come in foto) il cappotto.
Ci avranno guadagnato quindi solo le ditte che avranno venduto e realizzato male il cappotto, mentre al cliente toccherà mettere mano al portafoglio per riparare i danni.

Problemi di progettazione e posa di pompe di calore

In foto una pompa di calore con lo scambiatore esterno congelato in modo irreversibile: la macchina è incapace di lavorare e di sbrinare (ovvero di liberarsi autonomamente del ghiaccio).
Anche in questo caso non vogliamo entrare nel merito tecnico, ma si nota almeno un errore grave e palese di posa in questo caso.
Le pompe di calore aria-acqua come quella in foto, sono delle macchine particolari: più fa freddo, meno scaldano (semplificando al massimo). Per questo vanno valutate con attenzione le condizioni di lavoro della macchina in relazione al sistema di emissione (radiatori, pavimento radiante, etc.) ed alla capacità dell’involucro di “trattenere” il calore. Progettare, scegliere, installare, programmare e monitorare una pompa di calore è un “mestiere” non facile, che richiede anni di studi ed esperienza: la iS ENERGY Srl vanta 115 pompe di calore installate e perfettamente funzionanti dal 2014 ad inizio 2021

e possiamo dire con sincerità che nonostante l’aggiornamento continuo del nostro team (sia come progettisti che come installatori) dobbiamo a volte confrontarci con problemi nuovi da risolvere in situazioni particolari.
Come è possibile che ditte che fino all’anno scorso montavano solo fotovoltaico, oggi si propongano al cliente come esperti di pompe di calore ?
Noi suggeriamo al cliente di chiedere referenze prima di firmare contratti: in trasparenza noi abbiamo dedicato una pagina al “portfolio” e la implementiamo ogni mese con nuovi casi di riqualificazione energetica, con foto e dettagli tecnici. Chiedete a coloro che si propongono con “SCONTO IN FATTURA” di dimostrarvi la loro esperienza nel settore, prima di firmare contratti per decine di migliaia di euro.
La iS ENERGY Srl non ha avuto bisogno di utilizzare lo sconto in fattura per accaparrarsi clienti: abbiamo sviluppato i progetti di riqualificazione utilizzando sempre il nostro strumento cardine, la DIAGNOSI ENERGETICA del fabbricato e non abbiamo promesso a nessuno che i lavori saranno “TUTTO GRATIS” e nonostante tutto abbiamo aumentato di oltre il 700% il numero di diagnosi.
Cosa accadrà allora nei prossimi anni ? Accadrà che ci saranno numerosi casi (non diciamo tutti, ma numerosi) di clienti che non riusciranno a scaldare la propria abitazione con la pompa di calore e che dovranno chiedere consulenza a studi di ingegneria o società esperte per risolvere il problema. Spesso saranno costretti a sostituire la pompa di calore o addirittura a rimuoverla per installare un generatore più potente. Accadrà che la pompa di calore assorbirà troppa energia elettrica e di conseguenza si dovranno pagare bollette elettriche sostenute (anche se c’è il fotovoltaico, perchè non c’è più lo scambio sul posto con il superbonus 110%). 
Altra possibilità molto più frequente è l’utilizzo di una “”caldaia ibrida” molto utilizzata da chi non ha l’esperienza necessaria per eliminare il generatore di calore a fonte fossile: la conseguenza è che si utilizzi ancora tantissimo gas e si riduca l’effetto positivo sul risparmio e sull’ambiente, della pompa di calore. La nostra esperienza invece sui sistemi senza fonti fossili, ci ha portato a registrare un marchio ed a creare una rete nazionale di installatori e progettisti che applicano il nostro protocollo di progettazione e installazione (maggiori info su CASA GAS FREE)
Insomma, chi ci avrà realmente guadagnato in questi casi ? Come nel caso dei cappotti, solo le ditte che avranno fiutato il business e si saranno lanciate a “fare soldi” senza competenza e senza esperienza, mentre al cliente toccherà mettere mano al portafoglio per riparare i danni.

Problemi di progettazione e posa di impianti fotovoltaici

In foto un impianto fotovoltaico che ha causato un incendio in copertura: questo caso lo abbiamo seguito da vicino dopo l’accaduto perchè la ditta che aveva montato l’impianto era ormai fallita ed il cliente aveva bisogno di ripristinare tutto senza correre più rischi. Anche in questo caso non vogliamo entrare troppo nei dettagli tecnici, ma l’utilizzo di moduli fotovoltaici standard (quindi per intenderci moduli diversi da quelli Sunpower; infatti i Maxeon Sunpower  non soffrono di problemi di corto circuito e hot spot proprio per la loro particolare architettura di cella e non creano problemi di innesco incendio) unito ad un installazione errata (integrazione del campo fotovoltaico su un tetto combustibile) ha determinato la fatalità.
Pur essendo un evento raro, non è da ritenere impossibile se chi progetta e chi installa non conosce bene il settore.
Altro problema invece molto più frequente, sono le perdite da infiltrazione: quando si installa un impianto fotovoltaico su un tetto si realizza sempre una modifica che può generare infiltrazioni da pioggia.
Chi ha esperienza e conosce bene materiali e sistemi di fissaggio, sa come operare per non compromettere la tenuta all’acqua del tetto.
Chi invece si è lanciato a fare questo mestiere grazie al “TUTTO GRATIS” ed ha avuto bisogno di utilizzare lo SCONTO IN FATTURA per trovare clienti, ha molte probabilità di fare danni in giro, vista anche la freneticità con cui si opera da un anno a questa parte.

Problemi di posa su pavimenti radianti e sistemi di emissione

In foto un esempio di pavimento radiante bucato: un problema che abbiamo ereditato dalla ditta che aveva svolto i lavori prima di noi, ma che abbiamo dovuto risolvere noi perché il cliente non voleva più avere nulla a che fare con la suddetta ditta. Abbiamo dovuto quindi demolire diversi punti della pavimentazione dove c’era la perdita di acqua. Non entriamo nel merito tecnico, ma è evidente che chi ha realizzato il pavimento radiante non ha collaudato l’impianto in pressione come prescrive la norma UN EN 1264-4. 
Chi ha pagato i danni ? Come spesso accade, il cliente ha preferito pagare i costi per la riparazione, piuttosto che imbarcarsi in una causa legale con la ditta precedente (posto che la ditta esista ancora………..).
Che probabilità c’è che una ditta esperta e seria esegua la realizzazione di un pavimento radiante senza collaudarlo a norma ? Veramente poche !
Tornando al punto nevralgico che stiamo toccando ripetutamente in questo articolo: attenzione alle ditte improvvisate, quelle che si sono lanciate a capo fitto nel settore delle riqualificazioni energetiche senza esperienza e senza competenza, acquisendo clienti con il meccanismo dello sconto in fattura.

 

Conclusioni finali

Abbiamo voluto citare questi 4 esempi di problemi correlati allo Sconto in Fattura perchè per iS ENERGY Srl gli aspetti più importanti sono sempre la trasparenza e la professionalità, che mettiamo al di sopra del business e dei guadagni.

E’ utile notare l’analogia con il precedente business nazionale legato al “CONTO ENERGIA”: dal 2005 al 2013 c’è stata una proliferazione di società che si sono lanciate a realizzare impianti fotovoltaici, ma terminati gli incentivi una gran parte di queste società sono sparite, lasciando migliaia di impianti mal realizzati e malfunzionanti in giro per l’Italia.
Analogamente per il nuovo super incentivo del 110%, tante società nate nel 2020 per sfruttare l’onda, spariranno nei prossimi anni, proprio quando verranno fuori gli errori di progettazione e installazione commessi.
Invitiamo pertanto tutti coloro che leggono questo articolo ad agire con prudenza e scegliere aziende con comprovata esperienza ed affidabilità.
Un buon metodo è controllare le recensioni Google per capire quanto ci tenga l’azienda alla soddisfazione del cliente.

Una considerazione conclusiva sul metodo dello sconto in fattura: da quando esistono le leggi che regolano il libero mercato, il committente ha sempre avuto una leva sul fornitore, ovvero i pagamenti. Sia i pagamenti di avanzamento lavori, sia il saldo finale, sono sempre stati uno strumento per poter “ragionare” con le ditte fornitrici di materiali e servizi: se un materiale o una lavorazione non erano come da contratto, il committente poteva far leva sul pagamento per far valere i suoi diritti in fase di cantiere. Oggi, con lo sconto in fattura, questo meccanismo è stato stravolto e tanti committenti non sanno nemmeno marche e modelli delle macchine che saranno installate o dei materiali che saranno usati !
Una semplice domanda dovrebbe allora sorgere spontanea nel cliente: chi mi assicura che il fornitore non utilizzerà i materiali più economici e scadenti per massimizzare il proprio guadagno ?
La risposta è altrettanto rapida e banale: nessuno.
Se sul contratto non sono ben specificati materiali e componenti, con ogni probabilità il fornitore punterà a minimizzare i costi ed a massimizzare il guadagno.
ATTENZIONE: non stiamo affatto dicendo che chi applica lo sconto in fattura è per forza un incompetente o un truffatore!! Stiamo solo mettendo in guardia il lettore dal rischio che si cela dietro questo meccanismo nuovo di incentivazione. Se lo Stato ha stabilito che un’azienda può applicare lo sconto in fattura, significa che lo strumento è perfettamente legale e valido, bisogna però fare molta attenzione a chi lo propone verificandone competenze ed affidabilità.

Come procedere allora ?

Il nostro suggerimento resta invariato, dal 2014: partire con un serio studio di DIAGNOSI ENERGETICA, necessario e propedeutico per valutare gli interventi di miglioramento energetico del proprio fabbricato, senza il quale non è possibile parlare seriamente di Super Eco Bonus. 
Successivamente, scegliere realtà che abbiano una consolidata e dimostrabile esperienza nel settore; infatti a seguito della Diagnosi Energetica, il cliente è libero di affidare ad iS ENERGY la realizzazione dei lavori o ad altra ditta di sua fiducia.
L’importante è non cadere nelle mani di ditte che hanno deciso di fare “man bassa” di clienti in questa fase, senza esperienza e senza competenza.

Contattaci per maggiori info.

ing. Simone Scotto di Carlo

Direzione Tecnica IS ENERGY Srl

 

Leggi il nostro articolo dedicato alla
DIAGNOSI ENERGETICA